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 Cari amici,

questa pandemia non ci permette di fare concerti, intendo quelli veri con pubblico e musica dal vivo e non quegli assemblaggi di finestrelle in streaming che impazzano in rete.

Personalmente non mi sono fermato, ho continuato la mia attività di ricerca del repertorio e ho registrato quasi tutti i pezzi destinati al mio progetto “Fun with Flags. Il gioco delle bandierine”, un divertente viaggio musicale su e giù per l’Europa. Questi pezzi avrebbero dovuto far parte di un programma da concerto itinerante appunto su e giù per l’Europa, ma il diavolo ci ha messo la coda. Ho comunque voluto registrare i demo dei brani per metterli insieme. Spiego brevemente da dove parte la mia idea. 

Su e giù per l’Europa.

FUN WITH FLAGS

L’idea è quella di saltare in lungo e in largo su una cartina geografica attraverso brani del repertorio musicale da camera di vari paesi europei.

Al pari di un itinerario gastronomico, ho pensato ad un percorso, che potesse far assaporare con l’udito suoni e atmosfere delle varie culture musicali europee.

Come chi va alla ricerca degli ingredienti e delle ricette più tradizionali, ho svolto un lavoro di ricerca mirato, selezionando, per quanto possibile, brani della tradizione popolare rielaborati da grandi compositori classici e brani che risentono, in ogni caso, di contaminazioni trasversali nella musica e/o nel testo.

L’idea del gioco delle bandierine viene pensando ad una rappresentazione anche visiva di questo saltellare per l’Europa musicale, nell’ambito di un ipotetico progetto di spettacolo che non fosse un mero susseguirsi di esecuzioni di pezzi musicali.

Ad ogni brano vengono “sventolate” le bandiere del relativo paese, spesso anche due bandiere insieme, qualora il compositore sia di un paese ma abbia composto su testi letterari di un altro oppure abbia usato materiale di tradizioni musicali di un paese diverso dal suo.

Questo viaggio musicale diventa, così, una sorta di caleidoscopio sonoro.

 La difficoltà maggiore nell’elaborare questo viaggio è stata quella relativa all’aspetto linguistico.

Oltre ad un lavoro di necessaria traduzione per una comprensione del testo, ho scelto arditamente di eseguire i singoli brani nelle lingue originali, cosa che faccio abitualmente per il tedesco, il francese o lo spagnolo ma di certo, non così spesso, per lingue come il norvegese, l’ungherese, il ceco o il polacco.

E assieme allo studio della pronuncia, ho tentato attraverso inflessioni e suoni di restituire il più possibile il “sapore” musicale di ogni singolo paese, aiutati senz’altro dalla bellezza di queste musiche di grandi compositori come Chopin, Ravel, Wolf, Dvorak, Verdi, Cornelius, Montsalvatge, Grieg, Obradors, Satie, Bartok, Britten, Stravinskji.